Dal 10/09/2014 ad oggi, 03/04/2017, gli interventi eseguiti dalla “ENERGETICA S.R.L.S.” mirati alla riduzione del consumo energetico mediante lavori di efficientamento degli impianti esistenti
o la realizzazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, hanno permesso di evitare il rilascio in atmosfera di 592.87 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
Questi dati si riferiscono alla conversione da tonnellate equivalenti petrolio (tep) a CO2.
(Fonte dati A.E.E.G. -Autorità per l'energia elettrica e il gas- a seguito di verifica e certificazione risparmi energetici raggiunti dalla LSA SERVIZI s.r.l. e conseguente rilascio dei TEE -Titoli Efficienza Energetica-).
La quantità di CO2 risparmiata viene indicata in Kg (come del resto si fa per evidenziare le emissioni in ambito automobilistico), mentre per quanto riguarda il petrolio si usa indicare il risparmio in TEP, ovvero in Tonnellate di Petrolio Equivalente.
Per quanto riguarda la mancata emissione di CO2, bisogna considerare in che modo viene prodotta l’energia in Italia, ovvero il cosiddetto “mix energetico nazionale”, il quale rappresenta le quote di produzione di energia per le varie tecnologie impiegate.
Per il nostro Paese il fattore di conversione è pari a 0,44 tonnellate di CO2 emesse per ogni MWh prodotto (Ultimo Rapporto ambientale ENEL ).
Per il calcolo del petrolio non consumatoviene usato il fattore di conversione energetico da MWh (elettrico) a TEP.
Un TEP (tonnellata di petrolio equivalente) è definito come la quantità di energia che si libera dalla combustione di una tonnellata di petrolio, ovvero 0,187 TEP per ogni MWh prodotto (Delibera EEN 3/08).
La società “ENERGETICA S.R.L.S.”, ha come principale obiettivo la fornitura di servizi quali la realizzazione e la manutenzione di:
L'attività viene svolta prevalentemente su cantieri esterni, operando con successo nel settore su tutto il territorio nazionale, in particolare, in ambito regionale.
Alla competenza professionale si aggiunge un’adeguata conoscenza ed esperienza in tema normativo, garantendo i più elevati standard di qualità richiesti nella progettazione, nella realizzazione e nella manutenzione.
Il risultato è un’azienda che interviene con serietà e professionalità, garantendo affidabilità per tutti i suoi prodotti ed in tutti i suoi servizi.
L’azienda è tra le poche in Italia in possesso dei requisiti di cui ai decreti ministeriali 24 aprile 2001 sull'efficienza energetica, integrati dalla delibera 103/03 dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, di seguito il sito di attendibilità
per quanto dichiarato: link
Le E.S.Co., acronimo di “Energy Service Company”, ovvero Società di Servizi Energetici, sono nate negli Stati Uniti tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, per rispondere in modo concreto alla crescente richiesta di risparmio, in termini energetici e di risorse, sul fronte pubblico e privato.
Tali requisiti permettono di utilizzare la struttura finanziaria economica e tecnica della ENERGETICA S.R.L.S. come strumento che fornisca le disponibilità finanziarie ai terzi necessarie alla realizzazione dell'intervento desiderato, purchè esso sia caratterizzato da un rischio molto contenuto e da un flusso di cassa sostanzialmente stabile originato dai risparmi energetici conseguiti.
Ciò permette alla ENERGETICA S.R.L.S. di ripagarsi dei costi di installazione e gestione dell'impianto sostenuti in un tempo ragionevole.
Le società di servizi energetici operano in tale contesto reperendo le risorse finanziarie richieste, eseguendo diagnosi energetica, studio di fattibilità e progettazione dell'intervento, realizzandolo e conducendone manutenzione ed operatività.
Inoltre, negli ultimi anni, la “ENERGETICA S.R.L.S.” si è specializzata nella progettazione e nella realizzazione di impianti fotovoltaici e solari termici ,
una forma di investimento reale che, grazie alla trasformazione dell’energia solare in energia elettrica/termica,
permette di risparmiare e cautelarsi da eventuali probabili aumenti di costi di energia elettrica.
Gli impianti realizzati sono stati molteplici ed hanno riguardato tagli da 1 a 150 kw.
Le diagnosi iniziali di monitoraggio energetico tendono ad individuare la composizione energetica del committente l’ utilizzo durante l’ arco della giornata e del mese di tale composizione energetica.
I costi della diagnosi iniziale proposti dalla LSA SERVIZI, permettono alla e.s.co. ed al committente di verificare un insieme piu o meno generico del valore del risparmio energetico attuabile.
Per cui maggiore è il risparmio energetico certificato maggiori benefici in termini di riduzione dei costi ci saranno per il committente.
In sostanza il maggiore vantaggio del monitoraggio energetico è che le e.s.co. riescono a guadagnare solo all’ interno della soglia di convenienza del committente , piu il committente risparmia maggiore è il guadagno delle e.s.co.
Energetica s.r.l.s è da sempre impegnata nella valutazione e certificazione di dispositivi
per il rilevamento dei valori atmosferi al fine di garantire ai propri clienti un risparmio energetico adeguato.
Il team di sviluppo si occupa appunto di questo in tutti i suoi aspetti. Occupandosi sia dell'aspetto Hardware che Software,
costruendo dispositivi di propria realizzazione in ogni singolo componente.
Successivamente all'assemblagio del dispositivo, si occupa di istallare e configurare il dispositivo presso i clienti.
Il monitoraggio ha cosi inizio e i vari dati inviati dal dispositivo di monitoraggio,
vengono immagazinati ed elaborati, per rendere quei dati leggibili a tutti.
Il cliente cosi ha la possibilità di monitorare in totale autonomia il suo dispositivo,
loggandosi semplicemente nell'area riservata del nostro sito internet.
In questa prima fase, Energetica s.r.l.s, ha realizzato e configurato due prototipi all'interno della propria azienda.
E' possibile visualizzarli cliccando sul pulsante sottostante.
Viale Principe Umberto nº 55
98122, Messina (Me).
Oppure, contattaci direttamente.
E.S.Co. ENGINEERING e E.S.Co. VERITAS, in qualità di operatori accreditati presso il GSE, possono avviare le procedure di certificazione dei risparmi energetici negli usi finali di energia conseguiti attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
A tal proposito ci occupiamo della presentazione della proposta di progetto e di programma di misura (PPPM) o della richiesta di verifica e di certificazione dei risparmi (RVC), a termine delle quali, in caso di esito positivo, i risparmi conseguiti vengono certificati attraverso l'emissione da parte del GME di titoli negoziabili, chiamati anche "certificati bianchi"; i distributori obbligati, infatti, per ottemperare all’obbligo annuale, dovranno consegnare all’AEEG un numero di TEE corrispondente all’obbligo loro imposto.
Le aziende distributrici di energia elettrica e gas naturale possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica direttamente, oppure acquistando i TEE da altri soggetti sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica organizzato dal GME.
La quota degli obiettivi che deve essere conseguita dalla singola impresa di distribuzione è determinata dal rapporto tra la quantità di energia elettrica/gas naturale distribuita dalla medesima impresa ai clienti finali connessi alla sua rete, e da essa autocertificata, e la quantità di energia elettrica/gas naturale distribuita sul territorio nazionale dai soggetti obbligati determinata annualmente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, conteggiata nell’anno precedente all’ultimo trascorso.
L’Autorità trasmette al Ministero dello Sviluppo Economico e al Gestore dei Servizi Energetici tali valori.
I servizi offerti in questo ambito sono rivolti a utenti finali di energia che hanno realizzato o programmato interventi di efficienza energetica sia in ambito pubblico che privato.
La nostra azienda, sin dalla sua fondazione, si è interessata alla crescente richiesta di risparmio sia in termini di energia che di costi, sia sul fronte pubblico che privato.
Particolare interesse è rivolto a tutte le forme di energie rinnovabili.
Per "Energia Rinnovabile" intendiamo:
Qualsiasi forma di energia generate da fonti il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future o che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani".
L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia. Tra il 2000 e il 2006, la capacità mondiale installata è quadruplicata. La crescita dell'eolico continua, nonostante la crisi: con 41.236 MW di nuova potenza installata a livello mondiale, nel 2011 il settore segna un altro record.
Per energia solare si intende l'energia, termica o elettrica, prodotta sfruttando direttamente l'energia irraggiata dal Sole verso la Terra.
L'irraggiamento solare medio è, alle latitudini europee di circa 200 watt/m².
Tra il 2000 e il 2006, la capacità mondiale installata è quadruplicata.
La crescita dell'eolico continua, nonostante la crisi: con 41.236 MW di nuova potenza installata a livello mondiale, nel 2011 il settore segna un altro record.
L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell’energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d’acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica.
L'energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni) è rinnovabile e garantisce circa il 15% del fabbisogno energetico italiano.
Questa sezione contiene informazioni su prodotti e servizi che Energetica s.r.l.s. offre alla sua clientela.
E' un sistema orientato all'automazione di edifici di grandi dimesioni, cioé: Alberghi, Hotel, Dormitori, Ospedali, Residence, Case di Cura, Case di riposo, Campeggi, Parcheggi, Centri polifunzionali, Piscine, Fitness, Aziende in genere.
E' un sistema orientato alla Domotica che utilizza il protocollo di comunicazione Lon Work, ed è adatto ad: Alberghi, Hotel, Dormitori, Ospedali, Residence, Case di Cura, Case di riposo, Campeggi, Parcheggi, Centri polifunzionali, Piscine, Fitness, Aziende in genere.
E' un sistema orientato al controllo accessi e alla rilevazione delle presenze; adatto per: Alberghi, Hotel, Ospedali, Residence, Case di Cura, Case di riposo, Campeggi, Parcheggi, Centri polifunzionali, Piscine, Fitness, Aziende in genere.
E' un sistema progettato per il rilevamento e conteggio dei transiti pedonali; utilizzabile in: Centri polifunzionali, Musei, Mostre in genere, Punti vendita, Centri commerciali.
E' un sistema orientato alla gestione di porte automatiche o manuali interbloccate; utilizzabile in: Aziende di produzione, Banche, Assicurazioni.
E' un sistema studiato per la gestione di porte di emergenza dotate di magnete; utile in: Aziende di produzione, Banche, Assicurazioni, Centri Commerciali, Ospedali.
E ' un sistema appositamente studiato per la gestione di locali cash, adatto quindi a Banche ed Assicurazioni.
Il sistema antintrusione ha funzione di segnalare un'intrusione all'interno dei locali in cui è stato installato.
Grazie alle nuove tecnologie, se il sistema è dotato di combinatori telefonici su linea telefonica fissa o GSM, è possibile capire se si tratta di un vera effrazione oppure un falso allarme.
Infatti quando scatta un'allarme si può scegliere di ricevere un sms/mms o una mail con indicate tutte le segnalazioni utili, foto o video che ritraggono la zona interessata (se è presente anche un impianto di videosorveglianza),
una sequenza di immagini abbinata a stringhe di dati essenziali per istituti di vigilanza.
Analizzando tutto ciò si potrà scegliere l'azione più opportuna da effettuare: in caso di falso allarme intervenire disinserendo la zona in oggetto o isolando il sensore difettoso, oppure in caso di vera effrazione far intervenire le forze dell'ordine.
La centrale riceve in ingresso tutti i segnali provenienti dai sensori, li elebora e se necessario, sulle uscite genera gli allarmi.
E' possibile anche selezionare le zone dell'appartamento o dell'edificio da proteggere e da escludere.
I dispositivi di comando servono per attivare e disattivare l'impianto.
Da notare che un impianto antifurto è sempre alimentato e quando è disattivato si auto-protegge da eventuali manomissioni (mediante tamper) impedendo che vengano interrotti collegamenti (mediante reti di loop) o disattivate le funzioni senza il necessario consenso del proprietario dell'impianto.
I sensori sono quei dispositivi che rivelano materialmente l'effrazione.
Esistono diversi tipi di sensore a seconda del tipo di protezione richiesta (volumetrica o di superficie).
I più comuni sono: sensori passivi a raggi infrarossi, sensori a microonde, sensori a doppia tecnologia (infrarosso+microonda), contatti magnetici da posizionare su porte e finestre, barriere perimetrali ad infrarosso attivo ed a microonda specificatamente progettate per essere posizionate all'esterno.
Le sirene servono per attirare l'attenzione dall'esterno e per scoraggiare i ladri che si trovano all'interno dell'area protetta.
Si attivano tramite segnale dalla centrale, quando quest'ultima rileva una intrusione/effrazione attraverso i sensori.
I Combinatori telefonici inviano, tramite linea telefonica fissa o GSM, chiamate, e/o sms/mms, e/o mail ai numeri o indirizzi perscelti, alle forze dell'ordine o agli Istituti di Vigilanza Privati.
Questi impianti sono installati prevalentemente in luoghi in cui è necessaria la massima sicurezza nel salvaguardare beni e persone dalle incursioni dei rapinatori.
Ad esempio in banche, musei, locali commerciali, strutture pubbliche, ecc...
A causa dell'innalzamento del numero di furti in abitazione, negli ultimi anni, essi vengono installati anche in condomini e in abitazioni private e spesso sono associati all'impianto antintrusione.
Comprendono, oltre alle telecamere per le riprese diurne e/o notturne, anche la centrale di registrazione alla quale giungono i segnali video provenienti dalle varie telecamere e uno o più schermi per visualizzare le immagini in tempo reale.
Un sistema di controllo accessi svolge una duplice funzione:
Per riconoscimento della persona si intende l'associazione tra la richiesta di accesso e l'anagrafica della persona che richiede l'accesso. La richiesta di accesso può avvenire attraverso diverse tecnologie:
I sistemi di riconoscimento classici permettono di associare la richiesta di ingresso ad una persona attraverso un badge (o tessera) in cui è memorizzato il codice della persona.
Sono i più utilizzati in quanto hanno importanti vantaggi:
La tecnologia dei bagde ottici (tramite codici a barre) non è quasi più usata in quanto questa tipologia di badge è facilmente duplicabile essendo la banda ottica visibile ad occhio nudo e fotocopiabile.
I badge di prossimità sono badge che non necessitano dello strisciamento (come viceversa avviene per i badge magnetici) ma è sufficiente l'avvicinamento all'antenna di lettura. La distanza di lettura cambia a seconda della tecnologia usata e passa dai pochi centimetri dei badge passivi a qualche metro dei badge attivi.
Il vantaggio principale, in ogni caso, è l'azzeramento dell'usura dovuta allo strisciamento.
Usura sia del badge che della testina di lettura.
Esistono due tipologie di badge di prossimità:
I sistemi di riconoscimento biometrici sono la nuova frontiera del riconoscimento delle persone attraverso alcune caratteristiche uniche del corpo umano. I vantaggi di tale tecnologia sono dovuti al fatto che:
A questa categoria, appartengono i seguenti sistemi:
L'iride è costituita da uno strato piatto di fibre muscolari circolari che circondano la pupilla, da un sottile strato di fibre muscolari lisce per mezzo delle quali la pupilla regola, dilatandosi o contraendosi, la quantità di luce che penetra nell'occhio; posteriormente presenta due strati di cellule epiteliali pigmentate.
Sia la disposizione delle fibre muscolari sia la pigmentrazione rendono univoca l'identificazione dell'individuo.
Queste caratteristiche, inoltre, si mantegono costanti nel tempo.
Il riconoscimento avviene tramite l'utilizzo di una fotocamera che scansiona l'occhio e che permette di convertire le informazioni in un codice univoco.
L'impronta digitale è un sistema biometrico ampiamente accettato dagli utenti in quanto non particolarmente invasivo.
Le impronte digitali hanno caratteristiche che le rendono uniche o univoche.
Addirittura le 10 dita della mano di un individuo hanno tutte caratteristiche diverse tra loro.
Per questo il riconoscimento tramite impronta digitale è la tecnologia biometrica al momento più diffusa, anche perchè gli scanner utilizzati sono piccoli e quindi più facilmente integrabili nei terminali di riconoscimento e più in generale nelle strutture aziendali.
Come funziona il riconoscimento di un'impronta digitale?
Al fine del riconoscimento dell'impronta digitale occorre innanzitutto che l'impronta sia "conosciuta" dal sistema di riconoscimento.
Per questo viene anticipatamente effettuata la scansione dell'impronta che viene elaborata e "digitalizzata", ossia trasformata in un valore numerico memorizzato sul sistema che servirà per il confronto.
Questa operazione, che va effettuata una sola volta prima di poter utilizzare l'impronta, viene denominata enrollment.
Adesso ogni volta che la persona si presenta ad un varco di accesso dovrà posizionare il dito sullo scanner che effettuerà la digitalizzazione dell'impronta del dito e la confronterà con quella memorizzata.
Al fine di evitare problemi dovuti a tagli od ingessature normalmente l'enrollment viene effettuato di almeno due dita, avendo l'accortezza di utilizzare un dito per ciascuna mano.
Alcuni sistemi più evoluti prevedono anche l'enrollment di un dito da utilizzare in caso di minaccia. In pratica se una persona viene minacciata da un malvivente al fine di fare aprire un varco, la persona minacciata utilizzando un dito particolare invia un allarme alla centrale che segnala l'accesso "sotto costrizione".
Le principali tipologie di scansione utilizzate sono:
La tecnica biometrica della geometria della mano si basa su alcune caratteristiche della mano come:
Nonostante non utilizzi un numero elevato di informazioni si può ritenere sufficientemente esatta.
La mano va appoggiata con il palmo rivolto verso il basso su una superficie (che normalmente ha alcuni indicatori al fine di posizionarla nel miglior modo).
La sagoma della mano viene ripresa da una camera digitale che ne elabora i punti salienti e ne ricava il modello descrittivo da confrontare con quelli memorizzati.
Questo metodo biometrico è poco invasivo e tranquillamente accettato in qualsiasi ambiente lavorativo.
Questa tecnica biometrica di riconoscimento, valuta alcune caratteristiche del volto quali:
E' un metodo biometrico poco invasivo e tranquillamente accettato in qualsiasi ambiente in quanto si tratta semplicemente di fare una foto al viso della persona.
Nel riconoscimento attraverso i tratti somatici del volto persistono comunque alcuni problemi derivanti da variazioni di vario tipo (ad esempio le luci, la posizione della testa o il taglio di barba e capelli).
Una nuova tecnica che si sta sviluppando prende in considerazione le zone "calde" del viso, ossia i flussi sanguigni all'interno di alcune zone della testa.
Ricavando tramite telecamera ad infrarossi una mappa termica del viso è così possibile analizzare alcune caratteristiche meno influenzabili da fattori esterni.
Il riconoscimento tramite l'uso della voce è un tipo di riconoscimento naturale.
Il riconoscimento automatico utilizza alcuni fattori della voce:
Un sistema di riconoscimento basato sulla firma tiene in considerazione due fattori:
Il grosso vantaggio di questo tipo di riconoscimento è che non è invasivo e può essere di integrazione al controllo manuale (ad esempio in uno sportello bancario).
Il sistema ideale per il controllo accessi degli automezzi è sicuramente la rilevazione mediante RF utilizzando dei transponders, dei badge che al propio interno hanno un circuito in grado di modulare e ritrasmettere le informazione al lettore, con distanze che possono essere significative.
Il controllo in questo caso puo' essere effettuato anche su mezzi in movimento, come avviene per il sistema Telepass. Quindi, l'apertura del cancello o della sbarra avviene in modo completamente automatico “a mani libere”, senza distrazioni dalla guida, senza che si debba cercare ogni volta il telecomando per premere il pulsante.
Ideale per installazioni in parcheggi, condomini con accesso sorvegliato, complessi residenziali, alberghi, residence, strutture sportive e ricreative, circoli privati, varchi di accesso, etc…
L'area impianti termici si occupa di progettazione, installazione e manutenzione termotecnica tenendo conto dell'evoluzione tecnologica dei prodotti e avendo particolare attenzione al risparmio energetico alla qualità dell'aria e al benessere termoigrometrico.
La Energetica s.r.l.s progetta Impianti tradizionali e tecnologicamente avanzati, a pavimento e solari termici.
La tecnologia inverter, è capace di ridurre la potenza assorbita dal compressore, una volta raggiunta la temperatura desiderata, in maniera da mantenere la stessa costante.
In questo modo non ci saranno le ventate di aria fredda tipiche dei condizionatori on/off perché l'inverter è sempre in funzione, ma a regimi inferiori.
In questo modo, si ottiene un miglior comfort ambientale per il minor gap termico fra la temperatura impostata e quella effettiva e una riduzione della rumorosità dovuta al rallentamento del compressore e del ventilatore.
Un altro vantaggio è dovuto ad una riduzione dei consumi che arriva fino al 30% nel caso di una attività della macchina protratta per otto ore consecutive.
In definitiva, la tecnologia inverter conviene sempre di più, rispetto a quella on/off, via via che aumenta il numero di ore in cui il climatizzatore rimane in funzione.
Oltre la progettazione di impianti specifici di produzione di energia elettrica siamo in grado di progettare impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione, impianti di distribuzione in media tensione e predisporre gli elaborati per le richieste di connessione e di autorizzazione, presso TERNA ed ENEL, di impianti in alta e altissima tensione.
Nello specifico rientrano in questa categoria anche gli impianti di illuminazione pubblica, la ristrutturazione e la messa a norma di impianti in complessi scolastici, impianti civili ed industriali in genere, sempre con un occhio alla normativa più recente e alla migliore tecnologia disponibile al momento.
Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall'assemblaggio di più moduli fotovoltaici, i quali sfruttano l'energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, dall'inverter necessario per la conversione corrente continua - corrente alternata ed eventualmente da sistemi elettromeccanici-automatici per l' inseguimento solare.
In base al tipo di connessione, gli impianti fotovoltaici sono suddivisi in:
Questa tipologia di impianto fornisce energia a utenze elettriche isolate dalla rete nazionale in corrente alternata e da altre fonti energetiche.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico a isola (stand-alone) sono generalmente:
Il campo fotovoltaico in genere impiegato per gli impianti ad isola è ottimizzato per una specifica tensione di sistema, valutata in fase di progettazione.
Le tensioni più utilizzate sono 12 o 24 V. Conseguentemente, dato che la maggior parte dei moduli fotovoltaici utilizzati in questa tipologia di impianti ha tensioni in uscita pari a 12 o 24 V, le cosiddette stringhe elettriche che formano il campo sono costituite da pochissimi moduli, fino al limite del singolo modulo per stringa.
In quest'ultimo caso, in pratica, il campo fotovoltaico è costituito da semplici paralleli elettrici tra moduli, dotati di diodi di stringa per la protezione dalle correnti inverse.
Questa tipologia di impianto fornisce energia a utenze elettriche già servite dalla rete nazionale in corrente alternata.
L'energia risultante dalla differenza fra quella totale prodotta e quella utilizzata dall'utenza, viene immessa in rete.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
Un impianto eolico trasforma l'energia del vento in energia elettrica.
Le macchine eoliche di piccola taglia possono essere utilizzate per produrre elettricità per singole utenze o per gruppi di utenze, collegate alla rete elettrica in bassa tensione oppure isolati dalla rete elettrica.
Le macchine di media e grande taglia sono utilizzate prevalentemente per realizzare centrali eoliche composte da più turbine, collegate alla rete di media o di alta tensione.
Gli impianti eolici si distinguono in impianti on-shore (sulla terraferma) e off-shore (in mare).
Un impianto eolico (o parco eolico) è costituito in generale da uno o più aerogeneratori che trasformano l'energia cinetica del vento in energia elettrica.
Le principali componenti di un aerogeneratore sono:
Gli aerogeneratori possono suddividersi in classi di diversa potenza, in relazione ad alcune dimensioni caratteristiche:
Le macchine eoliche di piccola taglia possono essere utilizzate per produrre elettricità per singole utenze o gruppi di utenze, collegate alla rete elettrica in bassa tensione o anche isolate dalla rete elettrica.
Le macchine di media e grande taglia sono utilizzate prevalentemente per realizzare parchi eolici collegati alla rete di media oppure alta tensione.
Il vento fa ruotare un rotore (normalmente dotato di due o tre pale collegate ad un asse orizzontale), quindi la rotazione è trasferita, attraverso un apposito sistema meccanico di moltiplicazione dei giri, ad un generatore elettrico e l'energia prodotta, dopo essere stata adeguatamente trasformata ad un livello di tensione superiore, viene immessa nella rete elettrica.
Le turbine eoliche sono montate su una torre, sufficientemente alta per catturare maggiore energia dal vento evitando la turbolenza creata dal terreno o da eventuali ostacoli.
Si dicono geotermici quegli impianti che trasformano l'energia termica presente nel terreno a pochi metri di profondità dal piano di campagna, in energia elettrica. Sono costituiti da:
Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore.
L'elemento principale è l'assorbitore, che ha la funzione di assorbire la radiazione solare incidente e di trasformarla in calore.
Solitamente è composto da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame). Al giorno d'oggi nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo, che determina un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza d'onda della radiazione solare e contemporaneamente irradiano poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1) nelle lunghezze d'onda della radiazione termica.
Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet).
Un buon contatto termico tra l'assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato.
Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza energia addizionale.
Il fluido termovettore si riscalda all'interno del collettore. Il fluido caldo all'interno del collettore è più leggero del fluido freddo all'interno del serbatoio, tanto che a causa di questa differenza di densità si instaura una circolazione naturale. Il fluido riscaldato cede il suo calore all'acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del circuito del collettore.
Quindi il serbatoio si deve trovare in un punto più alto del collettore.
Esistono due tipologie di impianto:
Gli impianti a circolazione naturale, solitamente sono compatti e hanno il serbatoio di accumulo intergrato. Sono usati per il riscaldamento dell'acqua sanitaria domestica, in particolare nelle zone dove non esistono significativi fenomeni di gelo.
Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare a sé stante, connesso attraverso un circuito ad un serbatoio localizzato nell'edificio.
All'interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. La pompa di circolazione del circuito solare è attivata da un regolatore differenziale di temperatura quando la temperatura all'interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo.
Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all'acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore.
Mentre in estate l'impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve per il preriscaldamento dell'acqua.
La parte del serbatoio che contiene l'acqua calda a pronta disposizione, cioè quella da tenere sempre in temperatura, può essere riscaldata da uno scambiatore di calore legato a una caldaia.
Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell'acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata.
Gli impianti a circolazione forzata sono adatti quando i collettori hanno grandi dimensioni e dove ci sono sistemi centralizzati per il riscaldamento. In zone con significativi fenomeni di gelo, il circuito del collettore è riempito con liquido antigelo.
Gli impianti solari possono essere usati anche per il raffrescamento degli edifici: unendo la tecnologia delle macchine ad assorbimento a quella dei pannelli solari termici, il calore prodotto da questi ultimi in estate, può essere trasformato in frescura grazie alle macchine ad assorbimento.
La energetica srls è attiva nel settore della ricerca con progetti in atto miranti a avviare innovazioni di prodotto.
In particolare stiamo lavorando in collaborzione con partner di rilievo alla realizzazione di prototipi di quadri elettrici.
Le implementazioni in corso di prototipazione riguardano la sicurezza nei nuovi quadri elettrici, per far fronte ad interventi periodici o occasionali di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nel dettaglio le implementazioni nei nostri quadri riguardano:
L'obbiettivo del rilevamento dei valori biometrici non è quello di sostituirci ad un centro specialistico per diagnosticare malattie o malori, ma solo quello di attestare lo stato di salute del soggetto\ manutentore che si posiziona di fronte al quadro per effettuarne manutenzioni.
Verranno considerate delle soglie di alert, valutando i parametri biometrici in considerazione dei valori climatici nell area di posizione del quadro elettrico.
Verranno identificate delle soglie di intervento ciascuna delle quali attiverà dei corrispondenti meccanismi di alert (messaggi sms, telefonate presso la ditta, o telefonate al 118 e in ditta con messaggi precompilati).
Insieme ai messaggi verrà attivato telefonicamente un sistema di ascolto ambientale.
Il lavoro di ricerca riguarda il ritrovamento sul mercato dei sensori adatti al nostro scopo il test degli stessi la loro configurazione è l'attuazione di scketch di programmazione che ci permettano di far colloquiare continuamente questi sensori con un apposito microprocessore\plc.
Il sistema prevede il monitoraggio continuo dell'andamento dei valori dei sensori rivelati alcuni dei quali verranno attivati con la configurazione uomo\presente, altri con funzionamento continuo.
La sezione del monitoraggio prevede ovviamento la possibilita di salvare questi dati su apposite memorie locali sd card\hard disk in stato solido (nei casi piu complessi).
Il salvataggio di questi dati verrà effettuato su apposito cloud in un area riservata all' interno del nostro sito "monitoraggio da cloud" composto a sua volta da diversi accessi corrispondenti a ciascun quadro installato e monitorato con apposita geolocalizzazione.
Scopo: Implementazione sicurezza umana su interventi di manutenzione quadri elettrici.
Obbiettivo: Illuminare in modo visibile il quadro elettrico quando non è sotto tensione ed in genere durante la fase di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Progetto: Realizzare un gruppo di alimentazione autonomo costituito da un pacco batterie che viene caricato durante il normale funzionamento del quadro elettrico e restituisce energia al sistema di illuminazione quando il quadro è in manutenzione è potenzialmente senza alimentazione.
Integrazioni - migliorie: La scelta del sistema di illuminazione verrà effettuata con l utilizzazione di componenti con il più lto rapporto tra massimo rendimento di illuminazione e basso consumo energetico.
Integrazioni - migliorie: la scelta del sistema di accumulo verrà effettuato privilegiando componenti con maggiore durata e riutilizzazione , ttrascureremo i tempi di ricarica perchè non influenti al funzionamento e miglioramento dell obbiettivo finale.
Scopo: Contribuire alla valutazione delle soglie di rilevamento valori biometrici per implementazione sicurezza umana su interventi di manutenzione quadri elettrici.
Obbiettivo: Rilevare in modo costante e continuativo le variabili ambientali dell'area di posizionamento del quadro elettrico.
Progetto: Ricercare testare collegare sensori di rilevamento tempersatura ambiente , pressione ambiente , umidita ambiente , illuminazione ambiente.
Integrazioni - migliorie: Testare tra i diversi sketch di programmazione i piu efficienti ed efficaci che in sintesi permettano di mantenere le comunicazioni tra i sensori ed i microprocessori costanti e con un limitato numero di errori.
Integrazioni - migliorie: Eliminare completamente gli errori di comunicazione tra i sensori ed i microprocessori introducendo dei bit\segnali di controllo eliminando i falsi positivi, ed nei casi meno stabili aumentando i tempi di rilevazione per avere una più omogenea serie di rilevazioni.
Scopo: Effettuare rilevamenti di valori biometrici per implementazione sicurezza umana su interventi di manutenzione quadri elettrici.
Obbiettivo: Rilevare in modo costante e continuativo le variabili delle caratteristiche biometriche di un operatore di fronte un quadro elettrico.
Progetto: Ricercare testare collegare sensori di rilevamento biometrici (temperatura corporea pressione corporea, frequenza cardiaca valori di ossigeno nel sangue).
Integrazioni - migliorie: Testare tra i diversi sketch di programmazione i piu efficienti ed efficaci che in sintesi permettano di mantenere le comunicazioni tra i sensori ed i microprocessori costanti e con un limitato numero di errori.
Integrazioni - migliorie: Eliminare completamente gli errori di comunicazione tra i sensori ed i microprocessori introducendo dei bit\segnali di controllo eliminando i falsi positivi, ed nei casi meno stabili aumentando i tempi di rilevazione per avere una più omogenea serie di rilevazioni.
Scopo: Adottare sistemi di comunicazione tra sensori e sensori e/o microcontrollori, e verso l' esterno per implementazione sicurezza umana su interventi di manutenzione quadri elettrici.
Obbiettivo: Identificare i diversi sistemi di comunicazione disponibili testarli.
Progetto: Testare le comunicazioni tra tutti i componenti del progetto nei seguenti sistemi di comunicazione
Integrazioni - migliorie: Adottare il sistema di comunicazione piu adatto al tipo di comunicazione (sensore\sensore) piuttosto che (sensore\microprocessore) (microprocessore\cloud) (microprocessore\memory card\sd card\hard disk).
Il bonus risparmio energetico 2018, chiamato anche Ecobonus 2018 o bonus riqualificazione energetica, è un'importante agevolazione che consente ai contribuenti di beneficiare di un consistente sconto Irpef sulle spese sostenute per migliorare l'efficientamento energetico della propria casa o del condominio.
Attualmente la detrazione sul risparmio energetico è a pari al 65% ma questa potrebbe essere sostituita con altre e diverse percentuali di detrazione fiscale con l'entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio 2018 .
Secondo le anticipazioni, nel testo della nuova legge di Stabilità 2018 ristrutturazioni, saranno introdotte, infatti, tantissime novità dal 2018 a partire proprio dal bonus risparmio energetico.
Ecobonus 2018 c'è stata sempre una proroga annuale delle agevolazioni ma ora pare che la volontà del governo, stando a quanto affermato dal ministro delle Infrastrutture, sia quella di dare una certa stabilità all'incentivo con la nuova legge di stabilità 2018.
Quindi ecco le novità:
Nello specifico, è possibile fruire del bonus risparmio energetico, chiamato anche Ecobonus o bonus riqualificazione energetica, solo quando si effettuano lavori che mirano a:
Se un cittadino, oggi, decide di intervenire sulla sua abitazione con degli interventi che mirano al risparmio energetico, si ha diritto a fruire della detrazione fiscale Ecobonus del 65%:
Per le spese effettuate tra il 1° dicembre 2015 ed il 31 dicembre 2017 - ancora da prorogare, la spesa massima su cui applicare la detrazione del bonus risparmio energetico è pari a:
Per le spese effettuate tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017, eventualmente da prorogare con la legge di stabilità 2018, è stata estesa la detrazione 65% anche al cd.
Ecobonus domotica per l'acquisto, installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua
calda o climatizzazione delle unità abitative, finalizzati ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento più efficiente degli impianti.
In attesa di conoscere le nuove detrazioni Ecobonus 2018, vediamo quelle attuabili al 10/12/2017:
Il bonus risparmio energetico spetta attualmente in presenza dei seguenti interventi agevolabili e detraibili:
Il conto termico 2018 GSE è un pacchetto di incentivi e agevolazioni istituiti con il decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012, al fine di promuovere interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici già esistenti ed incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il conto termico è un meccanismo di sostegno per piccoli interventi di produzione di energia termica prodotta da fonti rinnovabili e per incrementare l’efficienza energetica.
Ricordiamo inoltre che nel presente decreto, sono previsti incentivi anche per la diagnosi energetica e per la certificazione energetica, APE per gli stessi interventi ammissibili per il conto termico tra cui interventi di efficientamento dell’involucro di edifici esistenti (coibentazione pareti e coperture, sostituzione serramenti e installazione schermature solari, sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti più efficienti come ad esempio le caldaie a condensazione, sostituzione e installazione di impianti con fonti rinnovabili tra cui pompe di calore, caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici in abbinamento anche a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.
La domanda conto termico 2018, può essere presentata dai seguenti beneficiari:
Tali soggetti, chiamati "soggetti responsabili" per essere ammessi agli incentivi devono aver sostenuto spese per la realizzazione degli interventi ammessi nell'agevolazione e presentare al relativa domanda che tra l'altro può essere presentata anche mediante un soggetto delegato autorizzato.
Maggiore semplificazione nelle domande per accedere all’incentivo con l’obbligo da parte del gestore dei servizi energetici di formulare un elenco di prodotti soluzioni tecnologiche per potenze fino a 35 kw e 50 mq per i pannelli solari, che renderanno il riconoscimento degli incentivi in automatico.
Inoltre sono stati confermati gli incentivi fino al 40% della spesa sugli interventi di isolamento termico delle superficie opache, sostituzione chiusure trasparenti e di impianti di climatizzazione invernale, pompe di calore, di scaldacqua, schermature e ombreggiature delle chiusure trasparenti e installazione di collettori solari.
Interventi questi, che nella nel Conto termico, prevedono una detrazione pari al 65% delle spese sostenute anche per lavori di trasformazione dell’edificio in un edificio a energia quasi a zero.
Tra le spese agevolabili al 100% per le PA e al 50% per imprese e privati, ci sono i costi per effettuare diagnosi energetica e APE certificazione energetica.
Tipologie spese ed interventi:
A) interventi di incremento dell’efficienza energetica per cui:
- - isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
- - sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
- - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione;
- - installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti.
Solo le PA possono accedere ai benefici del conto termico per questi interventi di incremento dell'efficienza energetica.
Alle Amministrazioni pubbliche, spetta un contributo pari al 40% delle spesa ammissibile sostenuta.
Ad ogni tipologia di intervento sono associati costi massimi ammissibili unitari ed un valore massimo dell’incentivo erogabile.
Per la diagnosi energetica e certificazione energetica APE, effettuate contestualmente ai suddetti interventi, il conto termico riconosce alla PA, la detrazione del 100% dei costi.
B) interventi piccoli per impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili:
- - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica;
- - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;
- - installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
- - sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Gli incentivi spettano per i suddetti interventi di sostituzione di impianti/apparecchi qualora realizzati in edifici esistenti e fabbricati rurali esistenti mentre quelli di installazione di impianti solari termici abbinati anche a tecnologia solar cooling, possono essere effettuati anche su edifici nuovi.
Gli interventi di installazione dei generatori di calore alimentati a biomassa, possono invece essere realizzati anche in sostituzione di impianti di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti.
Possono fare domanda conto termico per gli interventi di piccole dimensioni per impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili A e sistemi ad alta efficienza B, le PA e i soggetti privati.
Come e dove presentare la domanda Conto termico 2018 (CONTATTACI)
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Nel 2017 il prezzo di acquisto dell’energia (PUN) sul Mercato del Giorno Prima (MGP) sale a 54 €/MWh, tornando a crescere rispetto al minimo storico del 2016 e riallineandosi
ai valori del biennio 2014-2015.
La crescita del Pun riflette un contesto caratterizzato dall’ascesa delle quotazioni delle principali commodities, tra cui in particolare quella del gas, e
dalla ripresa dei volumi scambiati sui livelli più alti dell’ultimo quinquennio.
Sale al suo massimo storico la liquidità del MGP (72,2%), per effetto prevalentemente dell’ulteriore spostamento verso il mercato dei volumi acquistati dall’Acquirente Unico.
Sul lato della vendita rafforzano la loro posizione gli impianti alimentati a gas, i cui volumi di mercato raggiungono i massimi degli ultimi sei anni, sfiorando il 50% del totale nazionale su
MGP.
A livello zonale, crescita in doppia cifra per tutti i prezzi di vendita, compresi tra i 50 €/MWh del Sud ed i 61 €/MWh della Sicilia.
Il Mercato Infragiornaliero mostra dinamiche di prezzo ancora in linea con il PUN e volumi inferiori solo al massimo storico del 2016.
Nel Mercato a Termine dell’energia elettrica l’Annuale 2018 baseload chiude il periodo di trading a 54,32 €/MWh, prospettando una stabilità di prezzi per l’anno in corso.
Ai minimi dal 2012, infine, le transazioni registrate sulla Piattaforma conti energia a termine (PCE).
Il Mercato Infragiornaliero mostra dinamiche di prezzo ancora in linea con il PUN e volumi inferiori solo al massimo storico del 2016.
Nel Mercato a Termine dell’energia elettrica l’Annuale 2018 baseload chiude il periodo di trading a 54,32€/MWh, prospettando una stabilità di prezzi per l’anno in
corso.
Ai minimi dal 2012, infine, le transazioni registrate sulla Piattaforma conti energia a termine (PCE).
Il prezzo medio di acquisto dell’energia nella borsa elettrica (PUN) si attesta a 53,95 €/MWh e, sebbene in aumento di 11,17 €/MWh rispetto al minimo storico del 2016 (+26,1%), si
riporta sui valori non elevati del biennio 2014/2015.
Tale dinamica rialzista ha caratterizzato indistintamente tutti i mesi dell’anno, concentrandosi nel primo bimestre, caratterizzato dal protrarsi delle tensioni
sul mercato francese, e ad agosto, in corrispondenza degli eccezionali livelli di domanda legati alle elevate temperature.
Dinamiche di crescita analoghe nei gruppi di ore con prezzo al picco a 62,34 €/MWh (+13,99 €/MWh, +28,9%) e nel fuori picco a 49,58 €/MWh (+9,73 €/MWh, +24,4%).
Il rapporto prezzo picco/baseload, poco mosso negli ultimi sette anni, si attesta a 1,16 nel 2017 (+0,03 sul 2016), valore massimo nel medesimo periodo. In evidenza il prezzo orario
massimo, pari a 170,00 €/MWh (valore più alto da agosto 2012), registrato alle ore 18 di mercoledì 13 dicembre, giornata caratterizzata da forti criticità sul sistema gas e dalla
conseguente dichiarazione dello stato di emergenza da parte del MiSE.
Anche i prezzi di vendita tornano sui livelli degli anni 2014/2015, in ripresa rispetto ai minimi dello scorso anno (+23/+28%), e oscillano tra i 49,80 €/MWh del Sud ed i 60,76
€/MWh della Sicilia, rispettivamente il più basso dal 2009 e il più alto dal 2007.
Gli aumenti riflettono l’incremento degli acquisti locali, il basso livello delle vendite da fonti rinnovabili, soprattutto idraulica al Nord (minimo dell’ultimo decennio) ed eolica in
Sicilia, e i più alti costi di generazione.
Gli scambi di energia elettrica nel Mercato del Giorno Prima, ai massimi degli ultimi 5 anni, salgono a 292,2 TWh (+1,1% sul 2016), seguendo una dinamica molto forte nei primi otto
mesi dell’anno (+6,2%) e decisamente meno intensa nella parte rimanente dell’anno (+0,4%).
A trainare la crescita i volumi scambiati nella borsa elettrica che, al valore più alto dal 2010, si attestano a 210,9 TWh (+4,3%), sostenuti sul lato
vendita dagli operatori non istituzionali nazionali e da quelli esteri (+6,6%) e sul lato acquisto soprattutto dall’Acquirente
Unico (+26,6%), che nel 2017 ha acquistato oltre il 93% del suo fabbisogno in borsa (era meno del 70% nel 2016 e poco
più del 50% nel 2015).
In particolare quest’ultima dinamica ha progressivamente schiacciato gli scambi over the counter registrati sulla PCE e nominati su MGP che, al terzo ribasso
consecutivo, toccano nel 2017 il minimo storico di 81,3 TWh (-6,2%).
In virtù di tali andamenti la liquidità del mercato aggiorna il massimo di sempre a 72,2%, guadagnando in un anno 2,2 punti percentuali.
Gli acquisti nazionali di energia elettrica, pari a 286,1 TWh, aumentano dell’1,6% sull’anno precedente favoriti soprattutto dalla netta crescita degli acquisti nelle zone
centro settentrionali (+3,1%), ai massimi degli ultimi sei anni, ma anche dagli incrementi registrati al Centro Sud e sulle isole; in controtendenza, invece, il Sud,
dove gli acquisti si collocano al minimo dal 2009, con una flessione del 9,6%. In calo anche gli acquisti sulle
zone estere (esportazioni), pari a 6,1 TWh (-16,4%) che, tuttavia, si mantengono sui livelli più alti degli ultimi 9 anni.
A fronte di un’offerta molto bassa (inferiore ai 56 GWh medi orari), con quella nazionale al minimo dal 2009 e quella estera al minimo storico, le vendite delle unità di produzione nazionali si portano a 248,1
TWh, valore più alto degli ultimi cinque anni, con un aumento dell’1,6% rispetto al 2016.
La crescita si concentra soprattutto nei mesi estivi in corrispondenza di temperature particolarmente elevate.
A livello zonale si osserva una diffusa crescita, ad eccezione della Sicilia dove con una flessione annuale del 24,3% le vendite
scendono ai minimi storici.
In lieve calo le vendite sulle zone estere (importazioni), in flessione a 44,1 TWh (-1,2%), concentrata soprattutto nel primo semestre ed in
particolare nei primi mesi dell’anno in conseguenza delle tensioni sul mercato francese.
Nel dettaglio per fonte le vendite da impianti a fonte tradizionale, pari a 162,7 TWh, segnano nel 2017 un nuovo
incremento (+6,5%), sorrette soprattutto dal gas (+11,0%), che torna a sfiorare i 14 GWh medi orari (era sceso fino
a meno di 9 GWh nel 2014), attestandosi, al terzo rialzo annuale, ai massimi dal 2012 e rallentando solo nell’ultima parte dell’anno.
Per la prima volta dopo quattro anni, anche le vendite a carbone tornano debolmente positive (+0,4%), ancora
in flessione invece le altre fonti tradizionali (-8,5%). Tra le fonti rinnovabili, sul livello più basso dal 2013 e
pari a 83,5 TWh, risulta in lieve aumento solo il solare (+2,8%), superiore negli ultimi cinque anni solo al minimo
del 2016 grazie alla performance dei mesi primaverili e di inizio estate.
Complessivamente la quota degli impianti a gas, dopo sei anni torna a sfiorare la metà delle vendite totali, guadagnando 16 punti percentuali dal 2012, mentre nello
stesso periodo le fonti rinnovabili ne perdono 9 attestandosi a meno del 34%
Nel 2017 il market coupling alloca sulla frontiera settentrionale, mediamente ogni ora, una capacità di 2.838
MWh in import (+330 MWh rispetto al 2016) e di 1.201 MWh in export (+101 MWh rispetto al 2016). L’aumento si
concentra sul confine francese dal lato delle importazioni (2.185 MWh, +340 MWh) e su quello sloveno relativamente
alle esportazioni (358 MWh, +88 MWh).
La capacità disponibile in import (NTC) appare pressoché invariata sulle tre frontiere.
Il market coupling alloca sul confine francese e su quello austriaco rispettivamente oltre l’80 e il 90% della
capacità disponibile, circa 20 p.p. in più rispetto al 2016, comprimendo la quota della capacità nominata con asta
esplicita e quella non utilizzata.
Nel Mercato Infragiornaliero (MI), che nel 2017 ha visto
l’introduzione di due nuove sessioni1, i prezzi di acquisto
si attestano tra i 53 €/MWh circa di MI1 ed MI2, che si
confermano i più bassi anche se come sul MGP in crescita
rispetto al 2016, e gli oltre 57 €/MWh di MI6.
Il confronto con il PUN (MGP) rivela, a parità di ore, prezzi
inferiori dell’1-3% in tutte le sessioni.
I volumi di energia scambiati nelle sette sessioni
del Mercato Infragiornaliero, pari a 25,3 TWh, risultano
inferiori solo al massimo storico del 2016 (-9,5%).
Il calo appare concentrato nelle prime due sessioni
(complessivamente -12,2%), mentre nelle altre si assiste
ad una generale ridistribuzione dei volumi verso MI6.
Sul Mercato dei Servizi di dispacciamento ex-ante a
salire gli acquisti di Terna nel 2017, pari a 11,5 TWh, si
portano ai massimi dal 2010 (+13,6% sul 2016) e tornano
sostanzialmente a doppiare le vendite nel mercato a
scendere, pari a 6,0 TWh, in flessione del 16,2% rispetto al
massimo degli ultimi anni registrato nel 2016.
Nel Mercato dei prodotti giornalieri (MPEG) si registrano
2.966 negoziazioni sul prodotto ‘differenziale unitario di
prezzo’ di cui circa tre quarti con profilo baseload.
Il prezzo
dei prodotti giornalieri si attesta mediamente a 0,24 €/
MWh sulla tipologia baseload e a 0,26 €/MWh su quella
peakload.
Nel primo anno pieno di operatività del mercato, i
volumi complessivamente scambiati su MPEG si attestano
a 3,9 TWh, il 90% dei quali con profilo baseload.
Nel 2017 gli abbinamenti sul Mercato a Termine dell’energia
(MTE) si mantengono esigui, sebbene in crescita (139 contro
85 del 2016), al pari dei contratti scambiati (518 contro 411)
e dei volumi complessivamente negoziati (1,4 TWh contro
1,1 TWh).
Le posizioni aperte a fine anno ammontano a
932 GWh (+31,0%). Come nei due anni precedenti non
si osservano invece registrazioni di transazioni O.T.C. a
fini di clearing.
Il prodotto su cui si
concentra il maggior numero di negoziazioni è l’Annuale
baseload 2018 che chiude il periodo di trading con un prezzo
pari a 54,32 €/MWh ed una posizione aperta complessiva
di 850 GWh.
Le transazioni registrate sulla Piattaforma conti energia a
termine (PCE), dopo un lungo trend ascendente culminato nel
2014, rafforzano nel 2017 la contrazione già rilevata nei due
anni precedenti attestandosi a 311,9 TWh (-10,8%), minimo
dal 2012.
Nel dettaglio, per la seconda volta dall’avvio della piattaforma
le transazioni derivanti da contratti bilaterali segnano un
nuovo e più intenso calo scendendo a 307,0 GWh (-11,0%).
I contratti non-standard si confermano i più utilizzati dagli
operatori (73,0% del totale), calando solo del 2,6%, mentre
quelli standard subiscono una contrazione del 28,7%.
Le transazioni registrate sulla PCE derivanti da negoziazioni
concluse su Mercato elettrico a termine (MTE), pari a 1,0
TWh, rinsaldano le decise flessioni degli anni precedenti e
scendono ai minimi degli ultimi otto anni (-78,4%), riducendo
allo 0,3% la quota sul totale delle registrazioni.
Sulla piattaforma si registrano 3,9 TWh derivanti da transazioni
concluse sul Mercato dei prodotti giornalieri (MPEG). Tale
valore nel 2016 risultava pari solo a 2.485 MWh per effetto
anche di un avvio del mercato avvenuto nel mese di ottobre.
Come nei sei anni precedenti, anche nel 2016 non si
registrano transazione derivanti dalla piattaforma Consegna
Derivati Energia (CDE).
Anche la posizione netta dei conti energia determinata dal
complesso delle transazioni registrate, pari a 164,9 TWh, al
terzo calo annuale consecutivo (-4,0%) aggiorna il minimo
degli ultimi sette anni.
Pertanto il turnover, ovvero il rapporto tra transazioni registrate
e posizione netta, ripiega ancora dal record storico del 2015,
attestandosi a quota 1,89.
Sempre in calo anche i programmi registrati nei conti in
immissione, pari a 81,3 TWh (-6,2%), e quelli registrati nei
conti in prelievo, pari a 125,8 TWh (-6,5%).
Lo sbilanciamento a programma dei bilateralisti venditori,
al quarto segno negativo consecutivo, si porta a 83,6
TWh (-7,0%); torna invece in crescita lo sbilanciamento a
programma sui conti in prelievo, pari a 39,0 TWh (+5,0%)
(Grafico 11).
Nel 2017 i consumi di gas naturale in Italia, al terzo rialzo
tendenziale, confermano la progressiva ripresa rispetto al
valore minimo raggiunto nel 2014, permanendo tuttavia
ancora su livelli inferiori a nove anni fa, quando iniziarono ad
arretrare.
Diffusa la crescita nei tre principali settori, tra i quali
spicca quello termoelettrico con consumi ai massimi degli
ultimi sei anni, sostenuti sia dalla ripresa della domanda di
energia elettrica che dal concomitante calo della produzione
da impianti a fonte rinnovabile, in particolare idraulica.
Positiva
la performance anche del settore industriale i cui consumi
salgono sui livelli del 2008; più contenuta la ripresa del
settore civile. Sul lato offerta, le importazioni di gas naturale si
confermano come la principale fonte di approvvigionamento
(81% del totale), portandosi poco sotto i 70 miliardi di mc.
Per
contro la produzione nazionale scende ai minimi storici. In
ripresa, invece, sul livello massimo le erogazioni dai sistemi
di stoccaggio, mentre si riducono le iniezioni.
In termini di prezzi, le quotazioni al PSV invertono la tendenza
ribassista degli ultimi anni e crescono del 26% dal livello
minimo del 2016.
Nei mercati del gas gestiti dal GME, al primo anno di piena
operatività nel nuovo contesto regolatorio, segnali di ripresa
arrivano sia dalla contrattazione a pronti che, per il primo
anno, da quella a termine, con volumi scambiati pari a circa
il 6% della domanda complessiva di gas e prezzi lievemente
inferiori alle quotazioni al PSV.
Nel 2017 i consumi di gas naturale registrano un nuovo rialzo
(+6,4%) e si portano a 74.686 milioni di mc (790,4 TWh),
consolidando l’inversione di tendenza avviata nel 2015.
A trainare la crescita soprattutto i consumi del settore
termoelettrico che, favoriti dall’aumento della domanda di
energia elettrica e dal calo della produzione rinnovabile
idraulica, salgono sui livelli più alti dal 2012, pari a 25.410
milioni di mc.
Ai massimi degli ultimi nove anni anche i
consumi del settore industriale, pari a 14.313 milioni di
mc, che contribuiscono alla crescita con +7,2%, lanciando
segnali di ripresa dopo un lungo periodo di crisi produttiva.
Meno consistente l’incremento dei consumi del settore civile
(+3,5%), sospinti principalmente dall’aumento registrato nel
mese di gennaio del 2017, caratterizzato da temperature
mediamente più rigide.
In aumento anche le esportazioni,
pari a 2.281 milioni di mc (+16,2%) che, permangono tuttavia
modeste rappresentando quasi il 3% del totale consumato,
mentre le iniezioni nei sistemi di stoccaggio ripiegano dal
massimo storico dell’anno precedente a 11.009 milioni di mc
(-1,3%).
Sul lato offerta, l’aumento dei consumi appare soddisfatto
prevalentemente dalle importazioni di gas naturale
che si confermano come il più importante mezzo di
approvvigionamento, attestandosi a 69.222 milioni di mc,
poco sotto i livelli del 2011ed in crescita del 7%.
Tra i punti di entrata, le importazioni di gas naturale proveniente
dalla Russia a Tarvisio rimangono la principale fonte, pari a
30.082 (+6,8%), seguono le importazioni di gas algerino a
Mazara, stabili sul 2016 (18.880 mln mc, +0,3% ). In ripresa,
invece, l’import dal Nord Europa (+8,1%), mentre si riduce quello
dalla Libia (-3,2%).
In corposa e diffusa crescita tendenziale
il gas importato dai terminal GNL, favoriti dal servizio di peak
shaving e da quello integrato di rigassificazione/stoccaggio.
Aggiornano per il secondo anno consecutivo il massimo
storico le erogazioni dai sistemi di stoccaggio, pari a 11.234
milioni di mc (+2,5%), rappresentando il 13% del totale del
gas immesso; la giacenza di gas stoccato dell’ultimo giorno
dell’anno si attesta a 8.487 milioni di mc, in calo rispetto allo
stesso giorno del 2016 (-3,5%).
In calo, infine, la produzione nazionale che scende ai minimi
storici, pari a 5.239 milioni di mc, pur mantenendo una quota
sul totale sopra al 6%.
Per quanto riguarda i prezzi, la quotazione del gas naturale
al Punto di Scambio Virtuale nazionale (PSV) inverte il trend
ribassista degli ultimi anni, salendo a 19,96 €/MWh e segnando
un apprezzamento di 4,11 €/MWh dal livello minimo dell’anno
precedente (+26%).
In un contesto europeo in cui anche le
quotazioni dei principali hub seguono dinamiche rialziste, quella
italiana si mostra ancora la più alta, riducendo rispetto al 2016 il
differenziale con il prezzo al TTF a 2,63 €/MWh.
Il 2017 è il primo anno di piena operatività dei mercati gestiti
dal GME nel nuovo quadro regolatorio, avviato ad ottobre
del 2016 e modificato ad aprile 2017, che ha ridefinito il
nuovo sistema di bilanciamento del gas naturale ed il nuovo
disegno del mercato del gas naturale (MGAS).
All’interno
di quest’ultimo, al mercato del giorno prima (MGP-GAS), al
mercato infragiornaliero (MI-GAS) e al mercato a termine
(MT-GAS), si aggiungono il mercato per la negoziazione dei
prodotti locational (MPL) ed il mercato per la regolazione dei
quantitativi di gas movimentati da stoccaggio (MGS), fino al
31 marzo 2017 organizzati nell’ambito della Piattaforma per il
Bilanciamento del Gas (PB-GAS).
In un contesto di ripresa dei consumi e all’interno del nuovo
sistema di bilanciamento, si osserva una crescita della liquidità
dei mercati gestiti dal GME; escludendo dall’analisi la PBGas,
i volumi registrati sia sui mercati a pronti sia su quelli
a termine mostrano significativi incrementi, spingendosi ai
loro massimi storici.
In evidenza l’operatività su MI-Gas (23,8
TWh) che rappresenta la principale piattaforma di scambio
(53% del totale) e, tra i mercati in contrattazione continua,
quello utilizzato da SRG per le sue funzioni di Responsabile
del bilanciamento. Seguono MGS con 16,6 TWh e, con
quantità negoziate decisamente più contenute ma anch’esse
ai massimi, MGP-Gas (3,3 TWh).
In termini di prezzi, si registrano deboli incrementi su base
annua su tutti i mercati, con livelli che oscillano tra i 19,26 €/
MWh di MGS ed i 19,67 €/MWh di MI-Gas, tutti lievemente
più bassi rispetto alla quotazione media al PSV. Il rincaro
appare concentrato negli ultimi due mesi del 2017 ed è
attribuibile all’incremento dei consumi nel bimestre ed agli
episodi registrati nel mese di dicembre in seguito all’incidente
avvenuto in Austria, il tutto in un contesto europeo rialzista.
Dopo quattro anni di inattività, infine, ripartono gli scambi nel
comparto Royalties della Piattaforma Gas (P-GAS) per un
ammontare pari a 1,9 mila MWh ad un prezzo medio di 18,45
€/MWh; se consideriamo solo i prodotti in consegna nel 2017,
i volumi scambiati ammontano a 1,1 mila MWh.
Nella piattaforma MGS, dove a partire dal primo ottobre 2017
gli operatori possono sottomettere offerte anche rispetto
all’impresa di stoccaggio Edison Stoccaggio S.p.A., i volumi
scambiati hanno riguardato per la quasi totalità l’impresa
di stoccaggio “Stogit” mentre solo 1 MWh è stato, invece,
scambiato con riferimento ad “Edison Stoccaggio” ad un
prezzo pari a 19,60 €/MWh.
I volumi movimentati da SRG
in vendita sono stati pari a 5,5 TWh, di cui l’80% con finalità
Bilanciamento; i volumi acquistati da SRG, invece, ammontano
a 6,2 TWh, di questi 4,9 TWh per il Bilanciamento (anch’essi
pari all’80%); tuttavia, il dato annuale cela un’inversione di
tendenza nell’ultimo periodo dell’anno che vede SRG operare
principalmente con finalità Altro e Neutralità.
Gli scambi tra
operatori sono stati pari a 5,7 TWh ed hanno rappresentato
il 34% dei volumi totali. Nel nuovo Mercato dei Prodotti
Locational (MPL) non è stata attivata alcuna sessione.
Le quotazioni delle principali commodities energetiche
europee, dopo aver tracciato una parabola discendente
culminata nel 2016 con i minimi del decennio in corso, tornano a
registrare nel 2017 una crescita in doppia cifra che le riporta sui
valori comunque non elevati del biennio 2014/2015.
Dinamica
rialzista osservata in maniera generalizzata nel corso di tutto
l’anno che si conferma anche nelle aspettative espresse per il
2018 dai mercati a termine.
In ripresa anche i prezzi di tutte le
borse dell’energia elettrica, con dinamiche che, oltre al rincaro
dei combustibili, incorporano specificità locali legate ai parchi
di generazione e alle dinamiche annuali della domanda e
dell’offerta.
Nel 2017 si invertono le dinamiche tendenziali ribassiste
osservate dal 2012 sulle quotazioni del petrolio che torna a
superare di poco i 54 $/bbl, con un incremento annuo del 25%.
L’analisi infra-annuale mostra come il trend ascendente rilevato
già nell’ultima parte del 2016 sia proseguito a gennaio (55 $/
bbl) per poi smorzarsi fino a giugno (minimo annuale attorno ai
46 $/bbl) e riprendere con forza nella seconda metà dell’anno,
toccando a dicembre il massimo da fine 2014 (attorno ai 65
$/bbl).
Simile il trend annuale e infra-annuale anche per le
quotazioni dei derivati petroliferi, attestatesi nel 2017 a 301 $/
MT per l’olio combustibile (+47% sul 2016) e a 480 $/MT per
il gasolio (+23%), e per il carbone, salito al livello più alto dal
2013 (84 $/MT, +46%) in continuità con la tendenza rialzista
osservata già nella parte finale del 2016.
Impercettibile l’impatto prodotto sulle variazioni tendenziali
dei suddetti combustibili dal tasso di cambio, in lieve crescita
rispetto al minimo del biennio 2015/2016 (1,13, +2% sul 2016).
La dinamica annuale cela tuttavia un trend infra-annuale che
ha visto valori stabili e molto bassi nei primi mesi dell’anno
e una successiva continua crescita attenuatasi solo in parte
nell’ultimo trimestre.
Tale dinamica generalmente rialzista porta l’euro a rivalutarsi
fino quasi a 1,2 $, valore toccato a dicembre e confermato
anche dalle aspettative per tutto il 2018.
Anche sui principali hub europei del gas riprende l’ascesa
delle quotazioni che, per quanto in crescita di circa il 25%,
si assestano su valori che nell’ultimo decennio risultano
superiori solo ai minimi toccati nel 2016.
In particolare tali
valori appaiono compresi tra i 17,33 €/MWh del TTF (+25%)
e i quasi 20 €/MWh del PSV (+26%), con uno spread tra le
due quotazioni in crescita di circa 1 €/MWh. Le dinamiche
annuali hanno caratterizzato indistintamente tutti gli hub e
tutti i mesi dell’anno. Rispetto al riferimento italiano spiccano
i livelli raggiunti a gennaio e a dicembre, nei quali il PSV ha
sfiorato rispettivamente i 24 €/MWh e i 28 €/MWh in condizioni
di particolare criticità del sistema gas.
Particolarmente
significativa, in tal senso, la giornata del 12 dicembre quando,
a seguito dell’incidente verificatosi a Baumgarten e della
conseguente riduzione delle importazioni da Tarvisio, il PSV
ha raggiunto un valore di 75 €/MWh. Moderatamente rialziste
anche le aspettative per il 2018, con livelli attesi di prezzo più
elevati nel primo trimestre dell’anno.
In questo contesto si inserisce la decisa ripresa dei prezzi
dell’energia elettrica nelle borse europee che registrano
valori medi annui compresi tra il minimo dell’area scandinava
(29 €/MWh), quella che segna anche il più modesto
incremento (+9%), e il massimo dell’Italia (54 €/MWh),
che rincara del 26% rispetto al minimo storico del 2016.
In un mercato europeo sincronizzato tramite meccanismi
di coupling, livelli di prezzo particolarmente elevati si
registrano nella parte iniziale e finale dell’anno soprattutto
in Francia, Italia e Spagna, in corrispondenza soprattutto
delle tensioni rilevate sul parco produttivo francese.
In
Italia tali dinamiche hanno inasprito un contesto già di per
sé rialzista per l’aumento dei costi di generazione (crescita
del prezzo del gas) e la riduzione dell’offerta rinnovabile
(idroelettrica inclusa).
Relativamente agli altri riferimenti in evidenza il differenziale
di prezzo tra la borsa francese e quella tedesca che, su
livelli elevati già nei precedenti due anni, supera per la
prima volta i 10 €/MWh (Francia: 45 €/MWh, Germania: 34
€/MWh).
Le aspettative per il 2018 mostrano prezzi su valori non
molto distanti da quelli del 2017, ancora elevati a inizio
anno e caratterizzati da una curva infra-annuale che segue
sostanzialmente la stagionalità della domanda.
Quanto ai volumi scambiati su base spot, la borsa di
riferimento per l’area scandinava si conferma saldamente la
più liquida, stabile sui valori più alti del decennio con quasi
374 TWh.
Torna ad allargarsi il suo divario con Epex, listino di
riferimento per il Centro-Europa, sceso a 362 TWh (-2%),
per effetto di flessioni in Svizzera e Francia.
In aumento
invece i volumi transitati sulle borse dell’area mediterranea,
con quella italiana che si posiziona sui 211 TWh, ai massimi
dal 2010 (+4%).
Nel 2017, anno di definizione degli obiettivi nazionali
di efficienza energetica per il quadriennio 2017-2020, il
prezzo medio registrato sul mercato organizzato dei titoli di
efficienza energetica (MTEE) rafforza significativamente il
trend crescente che lo ha caratterizzato nell’ultimo decennio
e si porta al massimo storico di 267,02 €/tep, allargando il
differenziale con i prezzi riportati sulla piattaforma bilaterale a
60 €/tep, mai così alto.
Nuovo record anche per i volumi scambiati sul mercato che,
in ripresa del 12%, superano le negoziazioni bilaterali per la
seconda volta dall’avvio del meccanismo, oltrepassando la
soglia dei 6 milioni di tep; la liquidità di MTEE, pertanto, si
porta al 55% più bassa solo del massimo registrato nel 2016
(59%).
Sul mercato organizzato delle Garanzie d’Origine
(MGO), dopo l’impennata mostrata nel 2016, i prezzi medi
annuali segnano un arretramento e si portano a 0,19 €/MWh
in linea con le quotazioni bilaterali che, per contro, mostrano
un evidente rincaro.
Ai massimi storici, invece, il prezzo medio riportato dalle
assegnazioni durante i meccanismi di asta del GSE, pari
a 0,42 €/MWh. Dinamiche rialziste sul mercato in termini
di volumi che si presentano, tuttavia, ancora molto esigui
rispetto alle registrazioni sulla piattaforma bilaterale ed alle
assegnazioni tramite asta.
Il 2017 rappresenta per il mercato organizzato dei TEE un
anno di record sia per quanto riguarda i prezzi che i volumi;
il prezzo medio, infatti, con un incremento dell’81% rispetto
all’anno precedente, si porta a 267 €/tep e consolida il trend
crescente avviato lentamente nel 2007 e rafforzato negli
ultimi due anni.
In un quadro regolatorio, mutato in ragione della nuova
definizione del contributo tariffario e dell’introduzione, a
partire da ottobre, della negoziazione unificata per tutte le
tipologie di TEE, la crescita dei prezzi appare più contenuta
nei primi sei mesi dell’anno e più acuta nella seconda parte,
in concomitanza con l’avvio del nuovo anno d’obbligo.
L’andamento mensile dei prezzi mostra, infatti, nei primi sei
mesi dell’anno quotazioni sotto i 250 €/tep, con un minimo a
gennaio a circa 200 €/tep; a partire da luglio, invece, i prezzi
presentano una rapida tendenza rialzista che li spinge negli
ultimi due mesi a superare i 350 €/tep.
L’analisi del dato per sessione evidenzia dinamiche di
crescita concentrate soprattutto tra la seconda metà
di giugno e di settembre (da 221 €/tep a 346 €/tep), con
successiva stabilizzazione del prezzo attorno ai livelli
massimi annui (350 €/tep) e forte riduzione della volatilità
nell’ultimo bimestre dell’anno.
Anche i prezzi medi registrati sulla piattaforma bilaterale
presentano una netta ripresa rispetto all’anno precedente
e segnano il massimo storico, collocandosi su un livello più
basso di circa 60 €/tep rispetto al valore di mercato; tale
differenziale si riduce a 44 €/tep escludendole registrazioni
ad un prezzo inferiore ad 1 €/tep, che hanno rappresentato
nel 2017 una quota pari al 6% del totale, tra le più basse
di sempre.
L’evoluzione mensile mostra quotazioni bilaterali
che tendono lentamente ai relativi valori di mercato fino a
restringere nel mese di dicembre lo spread sotto i 25 €/tep.
I volumi scambiati su MTEE presentano le medesime
dinamiche rialziste analizzate per i prezzi; gli scambi,
in ripresa del 12% sull’anno precedente, si attestano a
6,22 milioni di tep e rafforzano il trend positivo da sempre
evidenziato.
La liquidità del mercato organizzato segna il secondo valore
più alto di sempre, inferiore di soli 4 punti percentuali dal
massimo storico segnato nel 2016, e si porta al 55%; il lieve
calo è attribuibile alla più forte ripresa degli scambi bilaterali
che, dopo l’arretramento segnato nel 2015 e 2016, salgono
a 5 milioni di tep (+31%).
L’analisi dell’andamento mensile dei volumi presenta un’alta
concentrazione degli scambi in prossimità della scadenza
per l’adempimento agli obblighi, in corrispondenza della
quale sia le contrattazioni di mercato sia, soprattutto, quelle
bilaterali toccano il loro massimo annuo.
Ad eccezione proprio di maggio, in cui la liquidità del mercato
si attesta al 33%, nei restanti mesi tale indicatore supera
sempre il 45%, con un picco a giugno a quota 89%.
Nel medesimo contesto, significativa nel 2017 la crescita dei
volumi mensili destinati al trading che durante l’anno si è
attestata mediamente sopra l’11% con punte ad ottobre e
novembre, rispettivamente a 18 e 21%.
Infine, l’analisi per anno d’obbligo a fine dicembre mostra un
contributo tariffario stimato ancora in crescita, seppure lieve,
rispetto ai valori di fine novembre, a 302,48 €/tep (+2%) con
uno spread rispetto ai livelli di mercato del mese di dicembre
che si riporta sotto i 50 €/tep.
Il numero dei titoli emessi al
netto di quelli ritirati, dall’inizio del meccanismo a fine anno,
si porta a 51.273.125 tep in aumento di 310.965 tep rispetto
allo stesso valore di fine novembre.
Nel 2017 il prezzo medio registrato sul MGO, dopo
l’impennata dell’anno precedente, segna una flessione del
10% collocandosi poco sotto il massimo storico del 2016 a
0,19 €/MWh.
Tale dinamica annulla di fatto il differenziale
con le quotazioni bilaterali che, per contro, registrano una
significativa ripresa tendenziale (+35%); se consideriamo
esclusivamente le transazioni registrate con prezzo
strettamente positivo, che ammontano a meno del 5%,
l’analisi cambia di poco confermando un prezzo bilaterale
in crescita a 0,20 €/MWh.
Su un livello nettamente più alto il
prezzo medio delle assegnazioni tramite asta del GSE che
negli ultimi tre anni ha messo a segno un rivalutazione di
33 cent. di €/MWh.
L’analisi annuale dei prezzi cela tuttavia
una tendenza rialzista in atto negli ultimi mesi dell’anno, in
particolare sul mercato organizzato; l’evoluzione mensile
mostra, infatti, quotazioni pressochè allineate tra mercato
e piattaforma bilaterale intorno ai 0,20 €/MWh nei primi
otto mesi del 2017 e un successivo rincaro dei prezzi nel
quadrimestre finale dell’anno, decisamente più pronunciato
sul MGO; i prezzi medi registrati nelle aste, invece, si
collocano tra i 0,26 €/MWh di giugno ed il picco di 0,69 €/
MWh di dicembre, quest’ultimo al massimo storico.
In termini di volumi, gli scambi registrati sul MGO si confermano
in ripresa sull’anno precedente, ma ancora poco significativi,
attestandosi a 760 mila MWh. Viceversa, in flessione le
transazioni sulla PBGO che scendono del 18% dal massimo
storico del 2016 e si portano a 43,0 milioni di MWh.
La
quota ceduta dalla contrattazione bilaterale sembra essere
stata assorbita dal meccanismo ad asta del GSE che con
una crescita tendenziale di oltre il 50% supera i 28 milioni di
MWh, consolidando il ruolo, insieme alla PBGO, di importante
strumento di scambio delle garanzie di origine.
L’andamento
dei volumi mensili mostra una concentrazione degli scambi
nel primo trimestre dell’anno, ed in particolare in prossimità
della scadenza degli obblighi, e una debole liquidità nella
restante parte; fanno eccezione le sedute d’Asta del GSE che,
invece, a partire da giugno del 2017 mostrano un’apprezzabile
partecipazione in termini di volumi assegnati.
La struttura delle negoziazioni per tipologia di impianto
per tutti i titoli scambiati riferiti all’anno di produzione 2017
mostra la diversa collocazione delle garanzie d’origine in
base alla piattaforma utilizzata.
Le garanzie riferite a produzione da impianti idroelettrici
sono le più scambiate sia sul mercato organizzato che sulla
piattaforma bilaterale, rispettivamente il 75% ed il 58%,
mentre nelle Aste del GSE è la tipologia Altro ad avere
maggiore peso (48%), seguita da quella Solare (38%);
quest’ultima, proprio nell’ultima sessione di dicembre, è
stata scambiata ad un prezzo medio pari a 0,88 €/MWh, il
più alto di sempre.
Fonte: dati GME.